Osservazioni critiche su certo uso improprio ... - Manetto IT

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Osservazioni critiche su certo uso improprio ...

Esperienze
Osservazioni critiche su certo uso improprio che mi è capitato di vedere in alcuni elaborati di consulenti balistici italiani dell'articolo pubblicato nella rivista AFTE Journal, 1999, 31 (2), 117-122 di Frederic A. Tulleners e James S. Hamiel, intitolato "Sub Class Characteristics of Sequentiaiiy Rilled 38 Special S& W Revolver Barreld'.

Premessa
Più volte mi è capitato di leggere relazioni balistiche o di confrontarmi in dibattimento con consulenti i quali, a sostegno delle loro tesi, richiamano il contenuto dell'interessante articolo di Frederic A. Tulleners e James S. Hamiel, intitolato "Sub Class Characteristics of Sequentiaiiy Rilled 38 Special S&W Revolver Barrels”.

Mi pare legittimo richiamare lavori scientifici per sostenere un proprio percorso tecnico-balistico, ma trovo puerile e incoerente, scientificamente, richiamare il predetto lavoro per controbattere comparazioni balistiche ampiamente corroborate di documentazione fotografica che dimostra l'esistenza di tracce coincidenti sia sui cavi che sui pieni dei proiettili comparati.

A beneficio dei non esperti, al fine di comprendere meglio quanto esposto, ricordo che le impronte di subclasse sono tutte quelle tracce che si possono trovare sui bossoli e sui proiettili in quanto lasciate dalle macchine utilizzate nella fabbricazione delle armi e delle munizioni.

I due ricercatori americani Frederic A. Tulleners e James S. Hamiel effettuano la ricerca nel 1979 presso la fabbrica Smith & Wesson. Si fanno dare dieci canne fabbricate in successione, le numerano e le montano di volta in volta su un revolver calibro 38 Special. Ottengono dei proiettili test, li comparano e trovano sugli interspazi dei solchi (pieni sul proiettile) delle microstrie che sono perfettamente coincidenti, come si può constatare nella seguente figura (una delle cinque foto pubblicate nell'articolo) dove viene comparato un proiettile test proveniente dalla canna 6 (a sinistra) ed un proiettile test proveniente dalla canna 8 (a destra).



I due ricercatori precisano che sui Land (cavi) della rigatura non riscontrano la presenza di impronte di subclasse (v. figura seguente).

In questa figura riporto quanto scritto da Frederic A. Tulleners e James S. Hamiel.
In blu i pieni dei proiettili (groove) dove viene riscontrata l’identità delle impronte di subclasse.
In rosso i cavi dei proiettili (land) dove non viene riscontrata l'identità delle impronte di subclasse.

Perché sui land (cavi) non si trovano impronte di subclasse ?

Provo a dare una spiegazione tecnica, esaminando nel dettaglio il processo che porta alla fabbricazione delle canne dove il foro viene realizzato per brocciatura (come quelle delle Smith & Wesson sulle quali si è condotto l'esperimento).





La barra pre-forata viene lavorata con la broccia.








La canna finita viene montata sull'arma e messa in commercio.



Ecco il motivo per cui i due ricercatori non trovano identità di subclasse sui cavi (land) dei proiettili!


Conclusioni
Se effettuiamo la comparazione al fine di stabilire che due proiettili provengono dalla medesima arma è indispensabile comparare il patrimonio di microstrie che troviamo nei cavi (lands in inglese), dove siamo certi che il processo di finitura della canna ha portato via tutti quei segni di lavorazione lasciate dalla broccia. Si può estendere la comparazione anche ai pieni (groove) ma non basarla, esclusivamente, sulle tracce trovate negli interspazi.

Trovo corretto richiamare il lavoro di Frederic A. Tulleners e James S. Hamiel per far emergere la lacunosità di comparazioni basate esclusivamente sui pieni dei proiettili (interspazi), ma eviterei di farlo in presenza di una sequenza fotografica che dimostra l'identità di microstrie presenti su cavi di rigatura che, si ricorda, vengono lasciate dalle nervature della canna.

Durante la fase di accertamento è indispensabile distinguere se le tracce che si stanno comparando sono da attribuirsi a quell'arma in quanto peculiari dell'esemplare in esame o sono impronte di subclasse e, giustamente, i due ricercatori precisano che non hanno riscontrato sui Land (cavi) dei proiettili la presenza di impronte di subclasse.

Caronia, 6 settembre 2015
Biagio Manetto
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